La nostra storia

È dalle nostre origini che nascono i principi fondanti di Divanì, dove la tradizionale cura per i materiali, la costruzione e la durevolezza dei nostri prodotti incontrano la moderna ricerca di forme nuove e sofisticate.

La storia della nostra famiglia inizia con Fines Rigoni, nato nel 1890. Diplomato alla scuola di Arti e Mestieri di Fabriano, si trova in Francia come tanti emigrati italiani in cerca di lavoro.

Un incidente in miniera lo porta a spostarsi a San Vincent, dove, grazie all’aiuto di un amico, incominciò a lavorare come tappezziere.

Ormai quarantenne, decide di tornare in Italia, dove sposa Augusta. Da questa unione nascono cinque figli: il terzo fu proprio nostro nonno Anastasio.

Gli anni a seguire furono molto difficili e pieni di stenti per chi faceva il mestiere di tappezziere. Il bisnonno, dotato pero’ di tenacia, capacità ed inventiva divenne un tappezziere errante: materassi, tendaggi e riparazioni erano il suo pane quotidiano. Mentre lavorava, portava con sé, a turno, i figli che avrebbero imparato il mestiere.

Il nostro bis-nonno, ormai invecchiato, ha tramandato il mestiere ai figli, dei quali uno ha scelto il ramo dei materassi, mentre gli altri due si sono specializzati nell’arte dei divani.

Nei primissimi anni ’50, Anastasio e suo fratello Romildo, avevano stanziato la loro fabbrica, la Ri.mar., nell’Ex Centro Repubblicani di Montecastello (FC).

Con il boom economico, nostro padre Fines e nonno Anastasio  costruirono la prima fabbrica, da cui ancora oggi nascono i nostri divani per mano di Filippo, il più grande dell’ultima generazione Rigoni.

Nel 1974 inaugurarono la prima esposizione di “Salotti Rigoni”.

Da lì le redini passarono a nostro padre, che ha ereditato il nome dal bis-nonno. Egli si spinse fino a raggiungere la produzione industriale: cominciò a lavorare con un numero pari a 750 mobilieri, toccando anche terre estere come Francia, Inghilterra e Belgio.

Ad oggi, il passaggio del testimone è arrivato nelle nelle nostre mani, bis-nipoti di Fines Rigoni, che nel 2012 abbiamo trasformato l’azienda di famiglia in Divanì.

Divanì inverte la rotta e decide di aprirsi alla vendita ai privati, mantenendo solo alcuni mobilieri storici. Ad oggi la nostra priorità è entrare nelle case delle persone e portare un pezzo della nostra storia nei salotti italiani.